Adele né bella né brutta
Edizioni Piemme, 2008
In una cittadina dell’Italia centrale vive Adele, anni quarantacinque, sposata con Antonio, senza figli. La sua è una vita normale, che trascorre in una prevedibile quotidianità.
Appassionata di cucina, ha dovuto accantonare il suo grande sogno, quello di diventare chef, per occuparsi della casa e di un marito che negli anni è diventato sempre più insopportabile. Ma un giorno scopre che lui coltiva passatempi inconfessabili, e da quel momento la sua vita cambia. Si sente offesa, ma capisce che era infelice e insoddisfatta anche prima. Si era rassegnata ad una vita dai confini ristretti forse perché le sembrava l’unica vita possibile, o forse perché pensava di non meritare niente di più, ma l’insofferenza cresceva in silenzio insieme a dubbi e perplessità. Così la “scoperta” del segreto di Antonio è solo la classica goccia che fa traboccare il vaso. Come se non bastasse, lui non perde occasione per rivelarsi meschino e arrogante, più che mai ora che ha deciso di candidarsi alle elezioni provinciali in una lista razzista di sua invenzione.
Come uscirne? Adele cercherà aiuto, e lo troverà nella cognata Irina, una donna russa dal passato avventuroso e dal presente opaco, ma dalle inaspettate risorse, e nella zia Clelia, che sa ascoltare e trovare le parole giuste. In cerca di risposte a una inquietudine che, si scoprirà, affonda le proprie radici molto lontano nel tempo, Adele dovrà decidere come dare una svolta alla propria vita.
Riuscirà a trovare la forza necessaria per affrontare il da farsi, escogitare un piano per vendicarsi di Antonio e guadagnarsi la libertà? Il finale è a sorpresa, vale la pena scoprirlo da soli e fare il tifo per lei, Adele né bella né brutta.