Afrodite viaggia leggera.Sulle rotte dell’amore. Ce la racconta Francesca Sensini.

Nel suo precedente romanzo, uscito un anno fa, La trama di Elena, Francesca Sensini ci aveva ri-raccontato una storia che pensavamo di conoscere a sufficienza . E invece no, non abbastanza. O meglio, conoscevamo la narrazione tradizionale che parlava di una donna vittima della propria bellezza e degli inganni degli dei e delle dee, quella rapita contro la sua volontà causando così la rovina di Troia e infiniti lutti. La “sua” Elena in realtà è ben diversa da quella imprigionata negli stereotipi: è una donna che lascia agire il proprio desiderio accettando le conseguenze delle proprie scelte. E che così può continuare ad interpellarci. Accingendomi a leggere questo suo nuovo libro, Afrodite viaggia leggera, mi chiedevo quale lato in ombra si sarebbe svelato , attraverso lo sguardo sapiente e malizioso insieme dell’autrice . Anche noi, in fondo, immaginiamo la Dea della bellezza e dell’amore prigioniera della propria sorte, nessuno mistero. Eppure…
Eppure eccola, che ci appare mentre racconta di se’ e ci ammonisce: Io sono qui per ricordare . Prima di tutto qualcosa di fondamentale a proposito del ritrovamento della famosa statua nella terra dell’isola di Milo e dell’oggetto che stringeva in mano, e che non era la mela, ma uno scudo. Oggetto guerresco, certo, ma anche specchio. E così inizia il gioco degli opposti, perché il regno su cui governa Afrodite è quello dell’amore e della guerra, della bellezza e della lotta. E qui la domanda che ci spiazza: “Mentre mi guardate e vi chiedete chi io sia, io vi guardo e mi chiedo cosa volete davvero da me, perché vi sono venuta in mente e mi avete messo al mondo”. E da queste parole inizia il racconto dei viaggi di Afrodite lungo le rotte del Mediterraneo partendo dalla Mesopotamia dove ha il nome di Inanna, o anche Ishtar, Signora della luce e dell’eros inteso come forza cosmica, del ciclo naturale, della guerra e della giustizia. Viaggia leggera, indossa soltanto il Cinto di bisso trapuntato d’oro che la rende unica e riconoscibile. Si innamora e viene amata, e il desiderio è ciò che la contraddistingue, desiderio che non è capriccio di un momento ma forza vitale che tutto muove.”Chi si trova a passare nei luoghi dove la dea è passata trasalisce sentendo pungere al fianco l’assillo della vita…alcuni precipitano dentro un desiderio di cui avevano perso il ricordo”. Resta da mettere in evidenza lo stile della scrittura di Francesca Sensini, evocativo e sontuoso, ma mai lezioso, mai eccessivo. E così adatto a raccontare la Dea Afrodite.

Francesca Sensini, Afrodite viaggia leggera, Ponte alle Grazie?ó

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