Sfoglio il suo La ragazza del secolo scorso, per un mio personale saluto a una donna che non ho conosciuto di persona ma di cui ho un ricordo vivissimo di un mattino, quando lessi seduta su una panchina dei giardini pubblici il primo numero di Il Manifesto, uno dei miei primi approcci alle questioni della politica della sinistra. Ho un ricordo indelebile di me ragazza, che cercava di guardarsi intorno e di capire. nella tempesta vitale del ’68.
Ora arrivo per caso alla fine del capitolo undicesimo, pagina 230, e la incontro in parole per me molto significative, in questo momento:
“ Se la incontrassi sarebbe tanto più giovane di me. In sogno la ritrovo spesso, ma sempre io sono senza età e lei ha vent’anni più di me. Ora che ogni strazio è spento, vorrei ritrovarla come l’ho lasciata prima che perdesse coscienza, ci sederemmo vicine, saremmo stanche tutte e due e avremmo molte domande da farci. Una madre e una figlia sanno poco l’una dell’altra, per difesa e affetto e pena.
Ora sarei più grande, potrei prenderla in braccio, averla partorita.”
Addio ragazza del secolo scorso, ci sarebbe tanto bisogno oggi più che mai di intelligenze come la tua!