Possediamo tutte l’istinto di autodifesa, care sorelle. Ce l’hanno trasmesso le nostre madri selvagge dalle remote lontananze ancestrali; e lo abbiamo dimenticato perché abbiamo smesso di pensare che potesse esserci utile. Perché ci sarebbe stato sempre qualcuno a difenderci. 
Sarebbe bastato comportarci bene, da brave ragazze che non rientrano tardi la sera, per scansare i pericoli; da donne consapevoli, di quelle che non provocano, che non abbandonano, che comprendono. Che non capiscono la differenza tra la violenza della malvagità e quella che serve a difendersi. Ma forse quell’istinto sonnecchia nascosto dentro di noi e bisogna solo risvegliarlo, corteggiarlo, aiutarlo ad aiutarci, quando arriva il momento. Loro non sono così invulnerabili come vogliono sembrare, nemmeno i loro muscoli e la loro determinazione a farci del male li rende invincibili. Anche loro hanno dei punti deboli, e sono molti. Dobbiamo imparare a riconoscerli e a usarli come un’arma. Per difenderci, e non solo, se serve. (p. 46/47)

 

Questa storia nasce dalla rabbia e dalla sensazione di impotenza che mi assale ogni volta che una donna viene uccisa e si allunga la catena dei femminicidi. Si è nutrita della dura realtà ma anche dell’immaginario regalato da libri e film che raccontano storie di fughe e salvezze, e di vendette più o meno cruente da parte di donne che non si arrendono. Della fiducia che “insieme si può”. E del privilegio di poter inventare una storia, quando ti sembra di poter fare poco altro. Perché se non puoi cambiare la realtà, non subito come vorresti, puoi almeno immaginarne una diversa. Nel romanzo compaiono alcune protagoniste del mio Raccontami tu, pubblicato nel 2017; non lo avevo progettato fin dall’inizio, ma mi sono apparse all’improvviso in una specie di illuminazione che le ha fatte tornare in scena in una nuova storia, in cui proseguono la loro vita da dove le avevamo lasciate sette anni fa. E danno una mano. I libri che vengono letti nel corso del romanzo raccontano storie di salvezze e svolgono una funzione da protagonisti. Per dare maggiori elementi su tutti quanti, e per non lasciarli andare, c’è una sezione dedicata qui. Vi consiglio di leggerli, e non solo perché potrebbero essere utili!.

Libri che salvano (in ordine di apparizione in scena)

 Per chi ha letto il romanzo è chiaro che i libri svolgono un ruolo da protagonisti della storia, insieme alle dodici donne che la animano. Nella Libreria di Alice si riuniscono in un Gruppo di lettura e decidono di leggere storie che raccontano salvezze. E una volta afferrato il filo si lasciano trasportare dall’immaginazione. Nei libri che ognuna propone trovano risposte, sostegno a intuizioni, rafforzano opinioni e sensazioni. Perché spesso “non siamo noi che leggiamo, ma sono i libri che ci leggono”. Parlano anche di film, di uno in particolare, ma in regalo ne trovate anche altri. Li trovate raccontati nella sezione Libri che salvano. E se avete titoli “vostri” di libri e di film che raccontano salvezze, o che vi hanno salvato, potete raccontarlo qui o sulla mia pagina facebook, o partecipando a qualche presentazione del romanzo. I vostri titoli, se lo desiderate, verranno aggiunti. Buone letture!