Abbi cura di te
Frittelle di zucchini
Le frittelle rappresentavano una presenza costante delle cene domestiche. La regola aurea era che non ci fosse quasi niente che non si potesse trasformare in frittelle: lattuga, zucchini, zucca, cavolfiore, carciofi, patate, cipolle; e poi mele, riso, baccalà, piccoli pesciolini (novellame, bianchetti o rossetti, mitiche!). E le cene erano salve con onore e soddisfazione generale. L’impasto è quasi sempre uguale: prevede che si mescoli un uovo intero con acqua e farina e sale per fare una pastella della giusta consistenza: anche per questa le indicazioni delle dosi sono generiche, la pastella deve risultare consistente ma non soda, e nemmeno troppo liquida. Al vostro buon senso e intuito, e anche qui sbagliando si impara. Il cavolfiore, la zucca, i carciofi, il riso, prevedono un veloce passaggio di sbollentatura; le patate si grattugiano, e anche gli zucchini se sono grossi. Tutto il resto si spezzetta e si amalgama alla pastella a crudo. Si mescolano al composto di acqua e farina, si lascia riposare un po’ e si frigge a cucchiaiate. L’acqua frizzante e fredda aiuta a farle gonfiare. Si mangiano calde. Quelle con le mele e il riso si spolverano di zucchero una volta pronte, e alla pastella si può aggiungere una punta di lievito per dolci.