Bisogno di poesia
Ci sono giorni in cui anche le parole sembrano usurate.
Il livello culturale è disperante. Assisitiamo impotenti alla recrudescenza di un maschilismo virulento senza remore. Mai come oggi il linguaggio rispecchia la cultura di cui si è imbevuti. Da quando 20 anni fa da parte del Presidente del Consiglio il maschilismo è stato sdoganato, è stato autorizzato un immaginario maschile becero . Le parole sono pietre, e i guasti sono devastanti.
Il linguaggio violento che viene utilizzato nella società “politica” e nella società “civile” tolgono senso anche a parole sensate. Ormai si è oltre lo sdegno, sembra rimanere solo una profonda tristezza e stanchezza.
In giorni come questi le parole della poesia mi sembrano più adatte ad esprimere il mio stato d’animo. Ho trovato queste di Nelly Sachs, poeta di lingua tedesca rifugiata in Svezia nel 1940 per sfuggire alla persecuzione nazista, insignita del Nobel per la letteratura nel 1966. Eccole: