Dicono i lettori e le lettrici
Le recensioni sono importanti, ma lo sono altrettanto i giudizi dei lettori sconosciuti, che si esprimono sulla rete soltanto per il desiderio di farlo. In questo caso ho trovato parecchi lettori di sesso maschile, e francamente non me l’aspettavo. Ero sicura del giudizio delle elttrici, ma quello degli uomini mi ha sorpresa. Li ho trovati per caso e mi fa piacere raccoglierli qui.
Alessandro Cruccolini (16-02-2009)
Piacevole come una carezza e duro come un pugno, e viceversa. Scritto con una sensibilita’ ed una profondita’ proprie solo di una donna, questo romanzo apparentemente da donne e’ in realta’ un libro per uomini. Non e’ un libro rosa, e’ un libro rosso, rosso sangue, rosso amore, amore per la vita. E’ il racconto di un viaggio interiore e inconsapevole e lungo due decenni. E che alla fine porta la splendida protagonista a destinazione, dove diventa bellissima.
Voto: 5 / 5
Luciano (01-09-2008)
Grande e geniale, mi chiedo perche’ una scrittrice come la Lippolis scriva cosi’ pochi romanzi!
Voto: 5 / 5
Benedetta benedetta.colella@tiscali.it (15-06-2008)
Né bello né brutto questo romanzo ribelle e femminista della Lippolis. Pericoloso, però, perché da voce alle frustrazioni matrimoniali di quasi ogni donna, proponendo un antidoto troppo radicale all’inevitabile disillusione. Lo stile è colloquiale, discreto, come per non offuscare, con il suo brillio, la tensione drammatica della trama.
Voto: 3 / 5
gianluca guidomei sidner@libero.it (31-03-2008)
Mi sono fidato di un critico letterario che stimo molto e ho fatto bene! “Adele né bella né brutta” potrebbe sembrare un romanzo rosa, con una trama non particolarmente elaborata, pochi personaggi, l’ eterno scontro tra l’universo femminile e quello maschile,ecc. In realtà, è proprio la sua semplicità a farne un’ opera notevole: l’ autrice riesce con uno stile confidenziale a far sentire al lettore i battiti del cuore della protagonista, che diventa così quasi una persona familiare (non è questo il segreto perchè un libro possa stregare il pubblico?). Qui la banalità non ha il minimo spazio, ogni parola è necessaria, ben pesata e ponderata. Adele un giorno scopre di aver sposato un estraneo, un uomo attento solo a se stesso, che con il tempo alla prepotenza ha aggiunto un debortante razzismo, tanto da voler fondare un partito xenofobo:così escogita una sofisticata vendetta ed insieme alla zia Clelia e alla cognata russa Irina progetta una fuga verso la sua vera vocazione ( ha sempre sognato di diventare una chef ).Ma quel che conta in fondo è che si riappropria della propria vita e dei propri sogni.Mi viene in mente una canzone di Ivano Fossati, “Il talento delle donne”…l’innocenza con cui puniscono per le cose non avverate…
Voto: 5 / 5
Ho letto con grande interesse e piacere adele nè bella nè brutta.Mi ha fatto riflettere. Mi auguro che venga letto sopratutto da uomini perchè possano cercare di diventare migliori. Edoardo il 15.12.2009
In una cittadina normale (come tante), vivono un marito egoista e senza sentimenti (come tanti) e sua moglie, non felice e affatto soddisfatta (come tantissime), ne’ bella ne’ brutta appunto, comune.Un episodio casuale (viva gli elettrodomestici che si ribellano alla quotidianità, almeno loro), svela un tradimento neanche consumato (già, perchè per tradire ci vuole anche pelo sullo stomaco, e Antonio non ce l’ha), apre la porta di casa ad Adele e la fa guardare lontano, dove mai era riuscita a fare prima. Allora, armata di quel coraggio femminile che il marito ignora, decide di partire. Destinazione la sua vita meritata.Splendido affresco sulla consapevolezza (raggiunta a fatica) che la vita di una moglie delusa vale più di quella di un marito deludente.
Commento inserito da Alessandro il 02.12.2009