Rileggere Elsa Morante
Si dovrebbe fare più spesso, rileggere i libri che riposano sugli scaffali delle nostre librerie. Magari non dimenticati, sfiorati da uno sguardo distratto e forse anche affettuoso o nostalgico. Ma rileggerli può portare a nuove ragioni dell’amore che avevamo provato, proprio come può accadere con la persona amata; o a una diversa comprensione, se allora non li avevamo capiti, o se li avevamo letti magari con distrazione, o sviati da pensieri che ci occupavano la mente.
Il 2012 è stato il centenario della nascita di Elsa Morante, e la SIL (Società italiana delle Letterate) lo ha ricordato organizzando a Roma due giornate di studio sulla grande scrittrice. Grande merito, in un panorama di sostanziale indifferenza nei confronti di questa grande scrittrice. Preparandomi a quell’incontro, ho riletto La Storia, e me ne sono innamorata.
Non posso dire di nuovo, perché allora, a differenza di tutti gli altri libri di Morante, questo non l’avevo apprezzato più di tanto. Chissà perché. Forse condizionata dalle critiche ideologiche che avevano imperversato sulle pagine dei giornali “di sinistra”, o perchè da lettrice in quel momento avevo bisogno di leggere altro. Succede. Non starò a dire qui le ragioni della grandezza di questo romanzo, altri ma soprattutto altre lo hanno fatto molto meglio di me. E al link con la SIL potete leggere interventi belli e appassionati.
Ma sono molto felice di aver pagato il mio piccolo obolo di risarcimento verso quella mancanza. E’ accaduto ieri sera con il reading “Una serata per Elsa” che ho contribuito a organizzare e che ho condotto al Book Caffè Primo Moroni, insieme a Barbara Magliani. Un pubblico molto attento ha seguito per un’ora e mezza la mia narrazione del romanzo alternata alla lettura dei brani, seguendo il filo della storia con partecipazione palpabile. Alla fine l’emozione si è sciolta in un applauso liberatorio, per Elsa.