Riordinare, riscoprire, rileggere
Provo una grande gioia quando, in questi pomeriggi di pioggia in cui è bello restare in casa, riordino gli scaffali della mia biblioteca. Un ripiano per volta, raddrizzo, sposto di qualche centimetro. A volte mi capita di scovare libri che non ricordo di aver letto, e allora apro, sfoglio, rileggo qua e là, decido trasferimenti nella già molto voluminosa pila dei libri da leggere. A volte invece ricordo benissimo di cosa si tratta, come nel caso di Susan Glaspell e il suo breve racconto Una giuria di sole donne pubblicato da Sellerio nel 2006. Era già uscito per La Tartaruga nel 1995 in una raccolta di racconti usciti a cavallo tra le due guerre, dal titolo Quel tipo di donna. Ma lì si intitolava Una giuria di pari, più aderente all’inglese A jury of her peers, pubblicato nel 1917. Ecco in breve la storia, che è un vero gioiello poliziesco, di cui svelerò solo l’essenziale per non togliere il piacere della lettura, se lo troverete, magari in rete.
In una remota e rurale contea dello Iowa un uomo viene trovato impiccato nel proprio letto, accanto alla moglie in evidente stato confusionale. Nessun segno di disordine o effrazione nella casa. La donna viene condotta nella locale prigione, in attesa che da parte dello sceriffo e del procuratore si compiano gli accertamenti sulla scena di quello che sembra un delitto, anche se strano. La moglie dello sceriffo è con loro, con il compito di raccogliere alcuni effetti personali da portare alla reclusa, e si unisce al gruppo anche la moglie del vicino di casa per assisterla nel compito. Mentre i due uomini ispezionano la casa alla ricerca di indizi, le due donne rimangono in cucina, e si guardano intorno, mettendo subito a fuoco alcuni elementi che solo uno sguardo femminile riesce a decodificare. Insieme ai minuti fatti della quotidianità emerge la condizione in cui la donna sicuramente viveva, la sua figura e la sua storia vengono rievocate, e tra le due donne si apre una discussione spesso muta sul che fare, fatta di gesti e di scelte. Perché “una giura di pari” non è solo in grado di capire la vita di una donna, di decifrare dalla scena quotidiana di una cucina gli eventi che lì sono accaduti, ma anche di decidere non secondo la legge ma secondo una giustizia che risponde all’empatia nei confronti della condizione femminile. Susan Glaspell era una scrittrice, giornalista, attivista per i diritti delle donne. Ha scritto cinquanta racconti, nove romanzi e quattordici opere teatrali; nel 1931 vinse il Premio Pulitzer con un lavoro ispirato alla vita di Emily Dickinson. A jury of her peers è stata adattata in un episodio della serie TV degli anni ’50 Alfred Hitchcock Presents.