Una giuria di sue pari: la salvezza giusta secondo Susan Glaspell
Susan Glaspell, americana, femminista, giornalista e scrittrice per il teatro, è stata uno spirito libero e una combattente per la causa delle donne agli inizi del ‘900. Questo breve e magistrale racconto è stato tratto da una sua opera teatrale, ispirata ad un fatto di cronaca che aveva seguito come giornalista. Riassumo la trama senza svelare il colpo di scena, perché si potrebbe definire una detective story. La storia è ambientata in una località rurale dell’Iowa, all’inizio del ‘900: un uomo viene trovato ucciso nel suo letto accanto alla moglie che, in stato confusionale, si dichiara ignara ed estranea. Indagano le autorità del paese, cercano prove e riscontri nella povera casa dell’agricoltore, mentre la donna è stata condotta in prigione in attesa che le indagini si concludano. Insieme allo sceriffo e al vicino che ha casualmente ritrovato il corpo, si aggirano per casa le due mogli, che hanno accompagnato i mariti per prelevare un po’ di biancheria da portare alla povera Minnie Foster. Sono loro che scoprono la verità: grazie al loro sguardo di donne riescono a ricostruire i rapporti e il clima all’interno della casa, mettendo a fuoco particolari, dettagli, “cose di donne” che invece allo sguardo superficiale degli uomini, sfuggono del tutto. Loro sono la giuria di sue pari: indagano, capiscono e assolvono. Manterranno il segreto, e Minnie Foster si salverà, perché ha condotto una vita magra, ha sofferto abbastanza e merita di essere salvata.